intervista a cura di Ivana Cretier

Tony come ti sei avvicinato all’arte?

L’arte è da sempre nel mio DNA. La passione l’ho ereditata da nonno Carlo. Nonno materno, pittore e restauratore di palazzi Veneziani, d’epoca. A casa ho dei suoi dipinti. Il Guardi, il Canaletto: veri falsi d’autore! Una mano impeccabile quella di nonno. Fin da piccolo mi perdevo a guardarlo……miscelava i colori, nonno Carlo, geloso delle sue alchimie ed io curioso e già affamato del sapere d’arte.

Si dice che tu metta il mondo in bilico o…

Se il mondo è in bilico noi saltiamo da un sasso all’altro.

E’ il mondo a metterci in bilico! Ci vuole tanta forza di volontà per continuare a credere nelle proprie capacità e a dare il meglio a noi stessi e a chi ci circonda.

Te ne sei andato dalla Vallè più di quarantanni fa e…

Ogni volta ritorno carichissimo, con la voglia della mia terra, con un mio progetto, diverso dall’artigianato e dall’arte valdostana. Ricordo gli amici di allora… ci si frequentava per lavoro, passione, stima e confronto. Balan, Nex, Groberio.

Ho preso un treno tanti anni fa…mi ha portato a Genova. Oggi lo stesso treno, targato arte e passione fa ad Aosta e in tante altre città. Il bagaglio si chiama: Il Mondo in Bilico.